ANTONIO ZIMARINO

"SENZA TITOLO CON CILINDRO E BASTONE" 

 

Il linguaggio artistico di Gino Sabatini Odoardi è composto come direbbe F.De Sassure il capostipite dei linguisti, da langue (l’insieme delle convenzioni adottate dai membri di una comunità per comunicare tra loro) ovvero, l’aspetto sociale e oggettivo del linguaggio, in contrapposizione (ma oggi più coerentemente potremmo dire) in commistione alle parole che rappresentano invece l’aspetto individuale e soggettivo del discorso.

Ne viene che i singoli elementi della scultura nella loro relazione e nella loro disposizione costruiscono “discorsi” diversi: ma, attenzione … se pur gli elementi del discorso possono apparire chiari, la loro relazione, la scelta del loro rapporto formale può generare infiniti altri discorsi. Ma qual è il discorso o i discorsi che tali parole riescono a suggerire in “questa” (e non altra) forma ? 

Appare evidente un possibile discorso sul “potere”, congelato in una rappresentazione evidentemente classista, dove il “rosso”, il colore rivoluzionario, irriducibile, appare a prima vista, come ornamento del “lusso” distaccato dello stesso potere economico – sociale (il bastone, ricco e la tuba). Dentro questa bacheca, fuori dal tempo e dalla storia, (perché cilindro e bastone decorati sono il simbolo di una élite sociale che nasce nell’Ottocento, quando nacque appunto  il contrasto tra padronato e proletariato)  si racconta il rapporto eterno e storicamente infinito tra classi sociali, tra idee di rinnovamento e conservazione, tra élite e popolo … o forse il drappo rosso, congelato nella termoformatura diventa l’irriducibile elemento di ostacolo e di critica all’individualismo del potere? Insomma i discorsi tra questi tre simboli si alimentano sia dal “come” sono posti che dall’”ordine” di lettura che possiamo dargli. E’ anche così che le opere sanno e possono aprire discorsi reversibili all’interno dei quali, noi che guardiamo, ri – apriamo e ri – verifichiamo aspetti e concetti della nostra esperienza e delle nostre convinzioni sul mondo, e in questo caso, anche sulla “storia”.

 

Atri (Te), 8 luglio 2023

 

* Testo pubblicato sul catalogo "Stills of Peace and Everyday Life", ed. X, Delloiacono Edizioni, agosto 2023.