MIRIAM DI FRANCESCO

"PIEGHE IMPERITURE"

 

“Roma, 10 giugno. Ecco il testo del discorso pronunciato oggi dal Duce della Camera dei Fasci e delle Corporazioni: Camerati, giornata memorabile e solenne quella odierna: si compie un anno dal giorno della nostra entrata in guerra. Un anno carico di eventi, di vertiginosi sviluppi storici, un anno durante il quale i soldati d’Italia della…”

 

Una piega irreversibile impedisce la lettura di Senza titolo (2018) di Gino Sabatini Odoardi nella collezione permanente del Museo MAP di Pontinia; al tempo il quotidiano era Il Regime Fascista del 1940.

Oggi, per il numero 291 di Segno le pieghe di “Un segno per Segno” di Sabatini Odoardi avvolgono la prima uscita della rivista del novembre 1976; al tempo “notiziario internazionale di arte contemporanea”.

Sono pieghe imperiture, termoformate in quei 7-8 secondi che sanciscono la fine del foglio di giornale, e la copertina della rivista, dall’inizio dell’opera d’arte in tutta la loro distanza, tra vita e morte, entro cui oscilla in modo emblematico la poetica dell’artista. Egli si ispira al primo numero del periodico, consegnando l’antico paradosso di una creazione che non viene dal nulla; ma si serve dell’esistente per imprimere nella memoria collettiva la storia di Umberto Sala e Lucia Spadano, rispettivamente Presidente e Direttrice Responsabile di Segno, e di una città di provincia come quella pescarese che negli anni Settanta ha vissuto un’eccezionale vitalità nell’arte contemporanea. Da questo periodo aureo nemmeno Sabatini Odoardi rimarrà incolume, anche se più tardi, con modalità e linguaggi differenti, assorbendo dal passaggio dei maestri del Liceo Artistico di Pescara e dell’Accademia di Belle Arti de L’Aquila.

Un segno per Segno è in opera d’arte la volontà della rivista di esser-Ci, ora come allora, ai suoi lettori nella promessa di perseveranza nell’indagine critica.

Gino Sabatini Odoardi inaugurerà il suo ultimo progetto espositivo, Bilico/Equilibrium, a cura di Laura Gowen, nella galleria Gowen Contemporary di Ginevra mercoledì 28 giugno - fino al 2 settembre 2023 - con Claude Cortinovis e Antonio Riello in dialogo con la geometria di Andrea Palladio. L’estetica palladiana fondata sul rigore di proporzioni e armonie, nonché sul rapporto organico tra le parti si trasforma in tensione da riconfigurare ogni qualvolta l’artista inserisce disallineamenti e asimmetria in un gioco che l’artista definisce “erotico”.  

Contestualmente all’inaugurazione della mostra, verrà presentato il grande volume edito da Maretti (in italiano e inglese), Tra le pieghe del dubbio, a cura di Adriana Polveroni e Claudio Libero Pisano; una raccolta dei lavori più importanti di Sabatini Odoardi degli ultimi quindici anni e un approfondimento sull’evoluzione della particolare tecnica di “termoformatura in polistirene” che lo hanno reso artista unico nel panorama nazionale e internazionale.    

All’interno del libro anche una lunga intervista di Beatrice Audrito all’artista e due testi critici introduttivi che vengono qui proposti a seguire: Tra gettatezza e possibilità, la vita nova dell’arte di Adriana Polveroni, La sicurezza degli oggettidi Claudio Libero Pisano.

 

Pescara, 16 maggio 2023

 

* Articolo pubblicato sulla rivista Segno, n. 291, maggio / giugno 2023, pag. 10;